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Come il Brand Positioning può aiutare il tuo Business

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Pubblicato 1 anno fa

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Caro Imprenditore in questo nuovo articolo parlerò del brand positioning in maniera del tutto inusuale ovvero non partendo dalla teoria ma dalle difficoltà imprenditoriali di tutti i giorni.

Questo 2023 l’ho iniziato con molto entusiasmo pensando alle principali difficoltà imprenditoriali, quelle che ogni giorno la realtà mi pone davanti.

Non si tratta di un passatempo da matti, non è che non voglia riposarmi durante questi ultimi giorni di “lavoro lento” precedenti l’epifania, o non voglia avere pensieri chiamiamoli “positivi” anche in questo inizio anno: il punto è che sto pianificando un viaggio estivo che voglio fare da molto tempo e stavo segnando tutte le cose che voglio evitare accadano per avere una bella esperienza senza problemi come tuttavia accade qualche volta, per un motivo o per un altro. Voglio in altre parole fare impresa come si deve.

Metti poi che scrivere articoli mi aiuta molto a raggiungere il mio scopo personale che è quello di rendere il mondo un posto più coraggioso, ribelle e libero, ti sarà facile capire le motivazioni che mi spingono qui.

Dicevo delle principali difficoltà imprenditoriali, del perché ci sto pensando ti ho appena detto. Invece di come esse si leghino al tema di questo articolo, il cosiddetto brand positioning o posizionamento di marca, ancora non ho fatto cenno.

Devi sapere che non solo quello del brand positioning è un argomento caldissimo, non solo è una delle maggiori difficoltà imprenditoriali, ma – ed è questa la tesi del seguente articolo – da esso dipende la risoluzione di tutti ( o quasi) gli altri problemi che ho individuato.

Iniziamo

Le 7 difficoltà imprenditoriali

Prima d’iniziare una premessa: queste 7 difficoltà non riguardano te ma l’imprenditore medio. Tuttavia, probabilmente, ti identificherai con almeno una di queste.

Ecco le principali difficoltà del fare impresa che ho individuato in quasi 8 anni di lavoro al fianco di imprenditori di tutti i tipi:

  • Finanziamento: ottenere i fondi necessari per avviare e far crescere l’impresa e/o gestire questi fondi senza fare troppo affidamento alle vendite correnti e senza spenderli una volta ottenuti. L’imprenditore medio investe con le entrate future di breve termine (cassa corrente) e/o paga se stesso con essa: niente di più sbagliato.
  • Gestione del rischio: ogni impresa comporta un certo livello di rischio, sia che si tratti di rischi finanziari che di altro tipo. Una delle principali difficoltà da parte degli imprenditori e farsi pagare questi rischi o quantomeno essere consapevoli della loro esistenza. L’imprenditore medio accetta più rischi di quelli che può permettersi.
  • Competizione: ci sono sempre altre imprese che cercano di fare affari nello stesso settore, il che può rendere difficile differenziarsi e competere. L’imprenditore medio, vista la difficoltà di questa attività – la relazione con il contesto competitivo – e la fatica che essa richiede tende a liquidare troppo facilmente la competizione denigrandola e non “usandola” come dovrebbe.
  • Gestione del tempo: Questo è un tema che genera molti problemi, gestire un’impresa richiede molto tempo e impegno, e può essere difficile trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. L’imprenditore medio ha una vita privata pessima con poco tempo da dedicare a se stesso o agli altri.
  • Problemi legali e regolamentari: Fuori dal mio campo di competenza ma non per questo non importanti, questi problemi riguardano ogni impresa la quale deve fare i conti con le leggi e i regolamenti applicabili, il che può comportare una notevole quantità di lavoro per garantire il rispetto di queste norme.
  • Gestione delle risorse umane: anche qui, siamo particolarmente distanti dal marketing management ma allo stesso tempo, si tratta di un problema importantissimo. Infatti assicurarsi che il personale sia motivato e produttivo è una sfida per qualsiasi impresa.
  • Cambiamenti del mercato: L’imprenditore medio inizia immaginando d’innovare e finisce rischiando di copiare. Il mercato può cambiare rapidamente, il che può rendere difficile adattarsi e mantenere la competitività dell’impresa. L’innovazione costante è un imperativo.

Ti sei rivisto in una di queste problematiche? Scommetto di si. Per questo sono pronto a stupirti ancora mostrandoti come ciascuna di esse, in un modo o nell’altro, dipende da uno solo di questi problemi che risulta essere il più importante di tutti e quello a cui dare priorità di risoluzione: la gestione del contesto competitivo.

Prima di vedere però se la mia tesi ha senso, dobbiamo parlare delle difficoltà conseguenti alla gestione del contesto competitivo.

Continua a leggere

Le difficoltà legate alla competizione come principale fattore di rischio

Sospendi per un attimo il tuo scetticismo legittimo e seguimi nel ragionamento.

Facciamo un esercizio di fantasia insieme quindi ti chiedo di credermi allo stesso modo di come credi al fantastico mondo di Avatar 2 quando vai al cinema. In altre parole non sei li ha chiederti se esistono esseri blu in un pianeta fatto principalmente di acqua, ti siedi e ti godi lo spettacolo, giusto? Lo stesso ti chiedo di fare io adesso.

Immagina di voler dare la priorità alla gestione del contesto competitivo, rispetto agli altri problemi di cui sopra.

Immediatamente ti troveresti a dover affrontare le seguenti difficoltà:

  • Differenziarsi: Vuoi distinguerti da tuoi competitor diretti ed indiretti come fare? È importante distinguersi dai concorrenti per attirare i clienti. Ciò può essere difficile se ci sono molti concorrenti che offrono prodotti o servizi simili. Insomma quello che vuoi è saper rispondere immediatamente in poche parole al potenziale cliente che chiede: “perché devo comprare da te piuttosto che da altri o, peggio, attendere?”
  • Mantenere i prezzi competitivi: Se sei diverso, quasi unico, puoi fare il prezzo che vuoi. In un mercato altamente competitivo invece, le imprese devono spesso mantenere i prezzi bassi o, peggio, si fanno mille problemi mentali prima di presentare un prezzo alto. Se vuoi rimanere competitivo sbagliare i prezzi può ridurre i margini di profitto e rendere difficile sostenere il costo della produzione e la tua crescita ne risentirà.
  • Gestire la concorrenza sleale: In tutti i settori esiste il “venditore ambulante senza licenza”. Alcuni concorrenti potrebbero mettere in campo pratiche commerciali sleali, non applicando qualche normativa, non pagando le tasse, ecc…, il che può rendere difficile competere in modo leale. Sembra una cavolata ma nel 99% dei casi, sento questa lamentala.
  • Tenere il passo con i cambiamenti del mercato: Quel nuovo arrivato nel tuo settore promette grandi risultati grazie ad una nuova tecnologia di cui vanta essere il pioniere o lo specialista, dice che il mercato può cambiare rapidamente, il che significa che tutte le imprese, anche la tua, devono essere pronte a cambiare e adattarsi per rimanere competitive. Dovresti prevedere questi cambiamenti e non limitarti a reagire ad essi quando ormai è troppo tardi.
  • Sviluppare nuove idee: strettamente legato al punto precedente, per rimanere competitive, le imprese devono spesso sviluppare nuove idee e innovare continuamente. Ciò può essere difficile se non si dispone di risorse sufficienti o di un team innovativo. Perché anche le risorse umane sono un problema di competitività.

Se hai queste difficoltà nel momento in cui vuoi competere, la tua motivazione nell’affrontarle potrebbe venire meno. Per questo motivo, prima di andare avanti voglio esplorare insieme le conseguenze di questi problemi e mostrarti come questi possono influire su tutti gli altri.

Le principali conseguenze di un brand positioning inefficace

La mancata o incompleta differenziazione può avere diverse conseguenze per la tua impresa:

Difficoltà nell’attirare i clienti: se la tua impresa non riesce a distinguersi dai concorrenti, potrebbe essere difficile attirare e mantenere i clienti, se non hai nuovi clienti per te è finita prima ancora di incominciare. In alcuni casi può essere utile evitare di acquisire nuovi clienti, sopratutto quando stai testando il team o il prodotto/servizio. Tuttavia per moltissime imprese non è questo il caso. Hai bisogno di nuovi clienti e nei hai bisogno adesso.

Prezzi più bassi: Non sei Esselunga o il Lidl, loro giocano ad un gioco diverso, lavorano su numeri così alti che la tua produzione, per quanto grande sia, non raggiungerà facilmente. Non entrare in questo campo. Senza una differenziazione sufficiente, la verità e che la tua impresa più che voler abbassare i prezzi – cosa di cui ti convinci con un autoinganno – si trova costretta a ridurre i prezzi per competere con i concorrenti. Ciò può ridurre i margini di profitto e rendere difficile sostenere il costo della produzione. Sei fuori prima che te ne accorgi.

Mancata identità di marca: senza una differenziazione adeguata, l’impresa potrebbe avere difficoltà a sviluppare un’identità di marca forte e distintiva. Questo si ripercuote in un avviamento spesso assente nelle imprese medie. Significa che la tua azienda non ha valore e non può scalarlo come dovrebbe condannandoti nella ruota del criceto del business ad auto convincerti che “è impossibile” diventare ricchi in Italia. Invece è possibile, semplicemente devi imparare a differenziarti.

Mancata fedeltà dei clienti: Se aumento di 5 cent i mie prezzi il mio cliente andrà da un altra parte. Il mio settore è fatto così, i clienti sono infedeli per natura. Immagina anche questi come autoinganni. Se avessi una differenziazione sufficiente, i clienti potrebbero essere più propensi a tornare o a consigliare l’impresa ai loro amici e familiari.

Minore attrattiva per gli investitori e per la forza lavoro: senza una differenziazione adeguata, l’impresa potrebbe essere meno attraente per gli investitori e potrebbe avere difficoltà a ottenere il finanziamento di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi. Avviamento, LTV (ciclo di vita di un cliente), previsione di incassi futuri (prezzo azioni) e altri parametri dipendono dalla differenziazione. Ma anche se non fossi una società quotata, i dipendenti, convinti che possono trovare di meglio da un’altra parte, partono dal presupposto che fai le stesse cose degli altri e che gli altri li faranno lavorare almeno meglio di quanto fai tu, offrendo benefit o orari migliori. Insomma, senza troppi esempi, la capacità di differenziarsi influisce sul tuo rapporto con tutti i cosiddetti stakeholder aziendali, anche con i fornitori.

Adesso immagini di evitare tutti questi problemi concentrando tutte le tue forze su una sola attività

Andiamo avanti.

Perché tutto (o quasi) dipende dal contesto competitivo

Inizi a vedere il quadro d’insieme? Rivediamo i 7 problemi di cui sopra uno a uno e come essi si collegano con la differenziazione e il posizionamento.

Finanziarsi

Il primo dei 7 problemi citato era la capacità di finanziarsi da parte di un impresa. Nella gestione del contesto competitivo tramite differenziazione troverai tutte le soluzioni utili e stabili come un maggiore potenziale di crescita, profitto e stabilità che attira stakeholder anche finanziari, prezzi più alti con il quale finanziare la tua crescita – non i tuoi vizi mi raccomando. Anche clienti fidelizzati migliorano la tua capacità di finanziamento perché ammortizzi i costi di acquisizione delle vendite ripetute. Notoriamente un brand forte acquisisce nuovi clienti ad un prezzo più basso perché ha più testimonianze ed una reputazione migliore quindi maggiore visibilità gratuita.
Credi che stia esagerando? Bene sappi che se non vuoi credermi l’alternativa è quella di credere ai finanziamenti pubblici come forma di finanziamento stabile o al prestito ripetuto da parte di banche e finanziarie. Chi è il credulone adesso? La logica suggerisce di credere più facilmente a quanto appena scritto da me. Devi finanziarti da solo prima di qualsiasi altra forma di finanziamento esterno e differenziarsi è il modo migliore per farlo.

Il rischio

Il secondo punto era la gestione del rischio. La capacità di un’impresa di gestire i rischi può dipendere dalla sua capacità di distinguersi nel mercato in diversi modi. A parte l’ovvio fatto che una maggiore diversificazione della brand family aiuta (se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti offrendo una gamma di prodotti o servizi diversificata, può ridurre il rischio di dipendere troppo da un solo prodotto o servizio ), il brand positioning aiuta anche perché porta a una maggiore stabilità e una maggiore attrattiva per gli investitori come conseguenza della riduzione del rischio appunto.

Tuttavia voglio introdurre invece due elementi nuovi che possono essere collegati anche ad altre delle 7 difficoltà citate:

  • Maggiore flessibilità: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti, può avere maggiore flessibilità per adattarsi ai cambiamenti del mercato, è, in altre parole, è più antifragile usando il gergo di Nassim Nicholas Taleb, e può minimizzare il rischio di perdere competitività.
  • Maggiore protezione dalla concorrenza sleale: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti, può essere più difficile per i concorrenti praticare pratiche commerciali sleali, come il dumping o la violazione dei brevetti, il che può aiutare a ridurre il rischio di perdere competitività. Banalmente puoi proteggerti più facilmente.

Il tempo

Saltando il punto della concorrenza che è insito nel nostro discorso passiamo alla gestione del tempo.

La capacità di un’impresa di gestire il tempo può dipendere dalla sua capacità di distinguersi nel mercato in diversi modi:

  • Maggiore efficienza: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti offrendo un prodotto o un servizio di alta qualità in modo più efficiente, può aiutare a risparmiare tempo e denaro. Se i clienti voglio il tuo prodotto unico i tempi li detti tu e il cliente accetterà di buon grado di attendere. Le file per l’Iphone ti dicono qualcosa?
  • Conseguentemente una Maggiore attrattiva per i clienti aiuta: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti offrendo un’esperienza eccezionale ai clienti, può aumentare la fedeltà dei clienti e ridurre il tempo e gli sforzi necessari per acquisirne di nuovi.

Passiamo ai problemi legali e regolamentari

Differenziarsi garantisce una maggiore protezione dalla concorrenza sleale: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti, può essere più difficile per i concorrenti praticare pratiche commerciali sleali. Ciò può aiutare a proteggere l’impresa da eventuali azioni legali o regolamentari. Trovi Kiwi Zespri, Mele Envy o Avocado Orsero dall’ambulante per strada? Molto difficile.

Maggiore conformità: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti, può essere in grado di soddisfare in modo più efficace le esigenze dei clienti e delle autorità regolamentari, il che può aiutare persino ad accedere a bandi e finanziamenti o a regolamenti di protezione come D.O.P. o I.G.P. Prima devi essere unico ovvero percepito come diverso dalla concorrenza.

Le risorse umane

Bene adesso tocchiamo il punto che mi piace di più in quanto più frainteso dall’imprenditore medio, ovvero come la capacità di differenziarsi influisce sulla gestione delle risorse umane.

Attrazione e trattenimento del personale dipendono dalla tua unicità: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti offrendo un ambiente di lavoro unico o una cultura aziendale attraente, può essere in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti. Ciò non solo può aiutare a gestire le risorse umane in modo più efficace ma nell’era del purpose e della libertà degli spostamenti diventa un vantaggio competitivo formidabile.

Maggiore motivazione: se l’impresa riesce a distinguersi dai concorrenti offrendo opportunità di crescita e sviluppo uniche, può aumentare la motivazione del personale e rendere più facile gestire le risorse umane. Sopra una certa soglia le persone non sono più motivato dal denaro ma da altri elementi come lo scopo appunto. Questo senso di realizzazione lo può dare una azienda differenziata ed un brand forte. Chi non vorrebbe lavorare per Ferrari anche gratis? Ci hai mai pensato?

Come vedi non parlo neanche della maggiore stabilità che un’azienda differenziata può dare ma certo non è da sottovalutare il fatto che alcune risorse umane possono essere attratte anche da questo elemento di sicurezza che solo un Brand forte può dare.

Mi fermo qui, direi di aver dato ampio respiro alla mia tesi iniziale: è molto probabile che qualsiasi problema aziendale tu abbia, è un problema di management quindi di marketing e in ultima istanza di gestione del contesto competitivo. In due parole di Branding.

Ma come fare Branding? Devo essere creativo, spendere decine di migliaia di euro in pubblicità di immagine?

Tutto l’opposto, quello che ti serve per fare branding in maniera corretta sono degli approcci Bottom Up, dal basso, che partano dalle vendite ovvero approcci pragmatici e Diretti.

Vediamoli insieme.

Come Differenziarsi e fare Brand Positioning con un approccio bottom up

Ci sono diversi modi che le imprese possono utilizzare, partendo da quello che già fanno, per differenziarsi dai concorrenti.

Una delle caratteristiche delle tattiche che sto per mostrarti è quella di non doverti inventare niente. Non devi scervellarti guardando o copiando gli altri, devi guardare dentro di te e migliorare le cose che non ti rendi conto di stare già facendo. Per questo motivo parliamo di tattiche e non di strategie. Tuttavia l’approccio bottom up, dal basso e basato sui dati o data driven marketing è comunque una strategia.

Analizza il prodotto o servizio che offri per renderlo unico: questo è uno dei motivi per cui amo l’assistenza clienti fatta bene, spesso infatti emergono dei bisogni specifici che, se identificati correttamente e rimpacchettati in termini di branding possono diventare un modo unico di risolvere un problema comune per i tuoi clienti. Per farti un esempio, molti produttori di alimenti si sono accorti dell’emergere di richieste di prodotti senza glutine; questo ha fatto emergere molti brand specializzati che sono diventati unici arricchendosi. Tu produci già qualcosa, ascolta i tuoi clienti, cambia il prodotto focalizzandolo o creane uno nuovo brandizzandolo.

Personalizzare l’offerta: le tue proposte commerciali oggi come sono? Vendi allo stesso modo degli altri? Cosa accadrebbe se offrissi opzioni coerenti con il tuo focus, coerenti e non necessariamente su misura, per i tuoi clienti per distinguerti dai concorrenti che offrono soluzioni tutte uguali? Se ti metti nei panni del consumatore il tuo settore è come una casta che lo costringe ad accettare determinate condizioni: tu cosa puoi fare per evitare questa sensazione? Ti faccio un esempio, in Brand Diretto, non facciamo siti web o e-commerce se non è presente un piano di web marketing associato. Questo significa vendere siti web – come fanno tutti – ma con un offerta totalmente diversa in termini di percezione oltre che sostanza. Inoltre risolve molte controindicazioni che i clienti giustamente pongono: “faccio un sito, ma poi?”

Migliorare la qualità: Quali sono le scelte qualitative che offri oggi? Cosa accadrebbe se aumentassi la qualità dei prodotti o servizi superando quelli dei tuoi concorrenti? Magari con un servizio clienti migliore, una garanzia in più? Questo di per sé implica un prezzo più alto, prezzo più alto che migliorerà la percezione del tuo brand. Attenzione: non dico che non devi più vendere i tuoi prodotti come prima ma che alla tua scala del valore devi aggiungere un prodotto molto costoso. Ne hai uno?

Sfruttare le tue competenze o le tue risorse uniche: Guarda alle competenze specifiche che hai in azienda, tra i tuoi collaboratori o grazie ai tuoi nuovi macchinari. Sfruttale per distinguerti dai concorrenti. Famosa è la comunicazione di Nutella che ha sfruttato le sue risorse di produzione – l’olio di palma – per comunicare la sua differenza rispetto ai competitor che lo stavano rimuovendo mantenendo se non migliorando i margini di profitto. Quali aspetti puoi valorizzare rispetto ai competitor?

Crea una forte identità di marca: Spesso ti accorgi di avere un identità di marca da alcuni elementi come le ricerche organiche del tuo nome/brand, oppure è il fatto che vieni riconosciuto facilmente dai tuoi clienti potenziali e non. Ci sono molti aspetti del tuo logo e del tuo brand che puoi migliorare senza stravolgerlo per sviluppare un’identità di marca forte e coerente e distinguerti dai concorrenti aiutando i clienti a ricordare la tua impresa.

Offri un eccellente servizio clienti: Oggi come ti relazioni con i clienti? Cosa puoi migliorare in termini di tempi di risposta? In termini di profondità della risposta? Puoi avvicinarti a fare una consulenza vera e propria? Fai in modo che il tuo team di servizio clienti sia altamente qualificato e offra un’esperienza eccezionale ai tuoi clienti per distinguerti dai concorrenti ma sopratutto traccia tutto questo.

Sfrutta le opportunità di nicchia: Spesso emergono dei bisogni in cluster, gruppi di consumatori con identità che si stanno formando. Per esempio, penso ai gamer che comprano sempre computer ma li vogliono con particolari configurazioni. Se vendi PC dovresti focalizzare un offerta per loro. Cerca opportunità di mercato in settori specifici o nicchie in cui potresti essere in grado di distinguerti dai concorrenti.

So cosa stai pensando, queste tattiche sono molto interessanti tuttavia come dovrei fare per migliorare?

Devi partire dai dati.

Le fonti di dati per fare Brand Positioning

Vediamo quali sono alcuni dati di cui sei già in possesso e che potresti sfruttare per iniziare a migliorare qualcuna ( o tutte ) delle tattiche di cui sopra e differenziarti come si deve.

Non posso esaurire in questo articolo tutte le tipologie di dati utili ai fini di un brand positioning efficace. Mi limiterò ai tre più importanti.

Analisi dei concorrenti: Ci sono tantissime banche dati e tecniche per desumere quota di mercato, fatturato e altri dati utili dei tuoi competitor. Esamina i tuoi concorrenti più diretti per capire come si differenziano, su quali prodotti e servizi puntano e cerca opportunità per distinguerti da loro. Ti consiglio anche di farti fare un preventivo da loro o mandare qualcuno a chiederlo in questo modo avrai dati anche sull’offerta.

Analisi del mercato:Oggi grazie ad internet puoi conoscere i tuoi potenziali clienti meglio ed in maniera approfondita. Studia il mercato in cui operi per identificare opportunità di nicchia o segmenti di mercato in cui potresti essere in grado di distinguerti. Io amo leggere le recensioni di prodotti che sono concorrenti diretti o indiretti rispetto a quelli prodotti dai miei clienti oppure recensioni relative a libri che parlano di argomenti pertinenti a quelli del settore. Fonte? Amazon ovviamente ma anche forum e tanto altro.

Dati sui clienti: Stai segmentando la tua base clienti? Sta facendo una matrice RFM per mettere in leva i loro dati, capire quali prodotti, quali servizi, quali periodi sono quelli per cui preparare le migliori offerte? Utilizza i dati sui tuoi clienti attuali e potenziali per comprendere le loro esigenze e preferenze e sviluppare offerte che rispondano a queste esigenze. In questo senso avere un CRM è fondamentale.

Vediamo adesso come automatizzare praticamente la raccolta di questi dati così che tu non abbia nessun tipo di blocco pratico nell’iniziare a farlo già adesso.

Come automatizzare la raccolta di questi dati

Ci sono diverse opzioni per automatizzare la raccolta di dati aziendali e dovresti implementarli subito se non lo hai ancora fatto oppure dovresti imparare a sfruttarne il potenziale ai fini della differenziazione e del brand positioning:

  • Software di gestione aziendale: molti software di gestione aziendale, come i sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) o CRM (Customer Relationship Management), offrono funzionalità per raccogliere, archiviare e analizzare i dati aziendali. Noi in Brand Diretto consigliamo vivamente Active Campaign per esempio.
  • CRM e ERP ti sembrano troppo complicati? Utilizza fogli di calcolo o database: è possibile utilizzare fogli di calcolo o database per raccogliere, archiviare e analizzare i dati aziendali. È anche possibile utilizzare sondaggi online per raccogliere i dati in modo automatizzato. In Brand Diretto consigliamo vivamente strumenti come Typeform con cui si possono raccogliere anche recensioni e feedback dei clienti.
  • Utilizza strumenti di analisi e reportistica dei dati: Penso a LookerStudio Ex Data Studio combinato con Google Analytics 4. In ogni caso ci sono molti strumenti di analisi dei dati disponibili che possono aiutare a raccogliere, archiviare e analizzare i dati aziendali in modo automatizzato. Tu hai questi strumenti?
  • Affidati a Data Analyst e Data Scientist: servono competenze di statistica per poter analizzare ed interpretare correttamente i dati. Per questo motivo in Brand Diretto scegliamo di offrire servizi che possono offrire la parte più importante di queste expertise per l’imprenditore e l’impresa per un periodo prolungato.
  • Fai campagne sponsorizzate in maniera professionale e acquisisci i dati velocemente: ci sono molti servizi come Google Ads e Facebook Ads che offrono la raccolta dei dati per le aziende, che possono aiutare a raccogliere, archiviare e analizzare i dati in modo automatizzato.

È importante notare che, indipendentemente dallo strumento o dal servizio utilizzato, sarà comunque necessario definire in anticipo gli obiettivi della raccolta dei dati e pianificare il modo in cui i dati verranno utilizzati per ottenere il massimo valore possibile.

Conclusioni

Siamo partiti dai problemi più comuni per le aziende di qualsiasi tipo e settore, abbiamo capito come bene o male dipendano tutti – e sono tutti risolvibili – lavorando correttamente e sul lungo termine sul brand positioning e sulla differenziazione. Abbiamo visto perché adottare un approccio introspettivo, che mette in leva asset che abbiamo già in pancia come impresa sia la strada migliore per differenziarsi, abbiamo visto con quali dati possiamo farlo e come raccogliere questi dati per iniziare a farlo.

Adesso tocca a te. Come Brand Diretto possiamo aiutarti se hai bisogno tramite il nostro Audit Check Up

Buon lavoro

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