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Tutto sul tono di voce aziendale e il sentiero “spirituale” non proprio facile da percorrere per trovarlo

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Pubblicato 2 anni fa

Quando si parla di tono di voce aziendale domande come “posso usare quel termine?” o “posso dire come la penso?” sono il pane quotidiano.

Molto spesso gli imprenditori si chiedono come esprimere quello che hanno dentro, con quali parole descrivere una determinata situazione o ancora, quali caratteristiche della propria azienda devono comunicare o meno.

Non è semplice trovare il proprio tono di voce.

Il mondo è piano di opposti: giorno o notte? nuovo o vecchio? formale o informale? attivo o pigro? freddo o caldo?

E potrei continuare all’infinito…

Scegliere come dire le cose può essere complicato se non si seguono delle regole ben precise ed è una delle operazioni più difficili da compiere per rendere migliore il web marketing della tua azienda.

Allora: inspira ed espira.

“Compensare” il tono di voce aziendale

Trovare un equilibrio nella scrittura dei tuoi testi da quelli micro (brevissimi) a quelli macro (lunghissimi) è una pratica simile a comprendere l’equilibrio tra yin e yang.

Comprendere la differenza può davvero aiutarti a creare dei testi che parlano della tua azienda e per la tua azienda.

Gli orientali interpretano il corpo umano come piccolo cosmo che è una replica del cosmo più grande (la natura). In esso c’è un preciso ordine in accordo con il principio fondamentale che il nostro mondo è in perenne cambiamento.

Quindi i nostri corpi sono una sola cosa con l’universo. 

I termini Yin e Yang indicano due poli archetipi della natura

Yang è il potere creativo, maschile forte, ed è associato al cielo.

Yin è l’elemento femminile, materno, buio, ricettivo e rappresenta la terra.

In breve, il carattere dinamico dello Yin e dello Yang è illustrato dal famoso simbolo cinese chiamato T’ai-chi T’u.

Yin e Yang dipendono l’uno dall’altra: se la Yin è in eccesso, lo Yang sarà carente e viceversa.

Insomma, queste due parti si autoregolano.

Come “fare la doccia”

Un po’ come quando entri in bagno per fare la tua bella doccia ristoratrice e in modo molto meticoloso misceli l’acqua calda e quella fredda per ottenere una temperatura ottimale.

Trovare il tuo tono di voce è analogo al trovare la temperatura perfetta per la tua doccia, un’operazione che necessita tutta la tua attenzione.

Partiamo da qui: il tono di voce della tua azienda dovrà essere freddo (burocratico, istituzione) oppure caldo (colloquiale, amichevole)? 

Un tono di voce freddo puoi utilizzarlo se la tua azienda è un’istituzione, ovvero è un’azienda storica con molti anni di attività alle spalle e conosciuta a livello territoriale (città, provincia, regione, nazione), mentre un tono di voce caldo puoi sceglierlo se la tua è un’azienda giovane e hai voglia di rompere gli schemi.

Se, ad esempio, hai scelto di utilizzare un tono di voce caldo, come già ho ribadito poco sopra, devi “regolare la temperatura”: se è troppo caldo potresti scadere in un linguaggio troppo colloquiale e, a meno che, il tuo target siamo dei teenagers, rischi davvero di scottarti e non farti prendere sul serio.

Ma andiamo ancora più nello specifico, non esiste solo caldo o freddo, come avrai ben capito, il mondo che ci circonda è duale, e tu devi trovare il tuo equilibrio, anche e soprattutto nei testi che fanno e faranno parte del tuo web marketing.

Come riuscirci?

“Ooom”

Sangue freddo e mettiamoci all’opera.

Precondizioni per creare il tuo tono di voce aziendale

Cominciamo prendendo consapevolezza del target a cui si rivolgono i prodotti/servizi della tua azienda.

Devi conoscere tutto dei tuoi clienti, devi immedesimarti completamente in loro.

Parti dal sapere quale varietà di linguaggio utilizzano i tuoi clienti. 

In Lezioni di Sociolinguistica e linguistica applicata di Gennaro Berruto ho imparato una lezione molto interessante.

Secondo Berruto le varietà di una lingua si distinguono, in sincronia, lungo quattro fondamentali dimensioni di variazione:

  • variazione diatopica (relativa allo spazio geografico)

Pensa ai dialetti, ovvero alle varietà regionali d italiano. Quest’ultime si sono formate storicamente a seguito della sovrapposizione dell’italiano standard ai singoli dialetti e presentano caratteristiche particolari a livello fonetico e intonativo, e, in secondo luogo, a livello morfosintattico e lessicale. 

I tuoi clienti utilizzano qualche forma dialettale? Sì? No?

  • variazione diastratica (determinata dalla stratificazione in classi e gruppi sociali)

Le varietà diastratiche sono determinate dal gruppo sociale e dalla classe sociale dei vostri clienti.

Sono alto, medio o basso spendenti? Insomma, non dovete fargli i conti in tasca, ma dovete avere un’idea della loro estrazione sociale.

Qui devo fare una precisazione, la variazione diastratica non è connessa soltanto con lo strato sociale propriamente detto, ma anche con variabili etnografiche, come il sesso e la classe generazionale. 

Studi sulla lingua “femminile”, risalenti alla fine degli anni Settanta, rilevano che le donne sono sia più sensibili degli uomini all’accoglimento di forme tipiche di varietà di prestigio, sia più attente alle autocorrezioni e all’uso degli eufemismi. 

Sorpreso/a?

  • variazione diafasica (determinata dalla situazione comunicativa, dall’argomento della comunicazione e dai rapporti fra gli interlocutori)

La variazione diafasica è la variazione linguistica collegata con il mutamento delle situazioni comunicative. Esistono due sottoclassi di varietà, in base ai fattori più rilevanti della situazione che contribuiscono a selezionarle: le varietà situazionali che presentano una particolare correlazione con la formalità della situazione e con lo status e il ruolo reciproco degli interlocutori sono detti “registri”, mentre le varietà situazionali che hanno una particolare correlazione con l’argomento di cui si parla sono detti sottocodici o lingue speciali. 

Sul versante della diafasia, riveste una particolare importanza l’italiano colloquiale, la lingua della conversazione quotidiana, usato in situazioni informali e per argomenti di uso comune. 

In relazione ai tuoi prodotti/servizi, pensa a che tipo di linguaggio i tuoi clienti utilizzano. È un linguaggio formale o informale?

  • variazione diamesica (relativa al canale della comunicazione: lo scritto, il parlato, il trasmesso)

La dimensione della diamesia riguarda l’osservazione delle varietà della lingua in base al mezzo usato per la comunicazione.

Come comunichi con i tuoi clienti?

Hai un e-commerce e lo fai solo via web? 

Hai un negozio o uno showroom in cui li incontri?

Il mezzo cambia tutto.

Conclusioni

Se hai letto fin qui, avrai capito che la strada, o meglio il “sentiero” per trovare le parole giuste per comunicare con i tuoi clienti può essere davvero irto di ostacoli.

Trovare il tuo tono di voce è un percorso che ha inizio e mai fine. Ci vuole molta pratica.

Proprio come nello yoga…

Durante la prima lezione, probabilmente non riuscirai nemmeno a toccarti la punta delle dita dei piedi con le mani, ma già nelle successive lezioni scoprirai che il tuo corpo può assumere posizioni che non avevi mai pensato di fare.

Succederà la stessa cosa con i testi del tuo web marketing, indagando e facendo molta pratica potrai arrivare a un livello di profondità tale da farti capire dai tuoi clienti in un baleno. 

Potrai vendere loro i tuoi prodotti/servizi semplicemente (ma non solo) scegliendo con cura le parole e costruendo giorno dopo giorno la tua voce aziendale.

Fonti e Risorse Utili

Lezioni di Sociolinguistica e linguistica applicata di Gennaro Cerruto

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