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Vuoi essere un leader carismatico migliorando incassi, margini e reputazione grazie ad internet oppure vuoi fare il despota e fare la fine di Maria Antonietta?

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Pubblicato 5 years ago

Chi mi conosce sa quanto spesso mi arrabbi di fronte a cose che non vanno come dovrebbero in azienda o quanto sia critico verso anche il più piccolo dettaglio. Per questo spesso mi sono interrogato su cosa significhi essere un leader, o meglio un leader carismatico.

Eppure non sempre questo mio modo di essere mi ha aiutato, anzi.

Farmi furbo, studiare e leggere da chi ha fatto meglio nella gestione aziendale, ha aiutato non solo me stesso a crescere, mi ha fatto anche capire come aiutare sempre meglio altri imprenditori.

La verità è che…

Essere un leader carismatico non significa fare il boss!

Il cinema e la storia in questo caso ci vengono in aiuto.

Come non ricordare il celebre professore di letteratura John Keating interpretato da Robin Williams (pace all’anima sua) che con le sue lezioni cambiò per sempre la vita a una classe di studenti del collegio maschile Weton in “L’attimo Fuggente”

Keating, sin da subito, non snocciola lezioni e saperi, non è un’autorità che impone rispetto, per lui essere un leader carismatico significa ammaliare ed essere capace di insegnare ai suoi allievi, forse, la lezione più importante di tutte:

il coraggio di esprimere e portare avanti le proprie idee.

Secondo un rapporto dell’Harvard Business Review esiste una sostanziale differenza tra manager e leader.

Mentre i manager gestiscono il lavoro, i leader guidano le persone.

Quali sono quindi le caratteristiche principali che un buon leader deve avere?

Io ne ho individuate quattro:

  • Sapere quando è il momento di lasciare il potere agli altri.

Sembra una contraddizione, ma è necessario lasciare che anche gli altri raggiungano i loro obiettivi di successo.

Più tu aiuti gli altri, più gli altri ti supporteranno.

Un “do ut des” che non può che generare un circolo virtuoso infinito.

  • Ascoltare

L’ascolto attivo è una pratica che non si dovrebbe abbandonare, comprendere le persone, guardare le cose dalla loro prospettiva e scovare i loro talenti è fondamentale per un leader.

  • Focalizzare la propria attenzione sui risultati a lungo termine

Avere un quadro più ampio, non basare le proprie decisioni solo sul breve termine è forse una delle cose più difficili che un leader deve imparare a fare.

  • Adottare un approccio win – win

Io vinco, tu vinci e insieme siamo più forti.

Un buon leader sa che é meglio non crearsi nemici.

Quest’ultimo non è sicuramente l’approccio scelto dall’impopolare Maria Antonietta.

Nel 1793 le toccò la stessa sorte del marito, il re Luigi XVI.

Risale probabilmente allo stesso anno la frase del tutto apocrifa “se non hanno più pane, che mangino brioche”, frase pronunciata quando uno dei suoi ministri la informò che il popolo di Parigi manifestava contro la scarsità del pane.

Fù ghigliottinata.

Non deve aver fatto un gran lavoro sulla sua leadership, durante la rivoluzione francese era ostile nei confronti di ogni idea liberale, sostenendo il diritto divino dei re e cercando di preservare la monarchia assoluta.

Se mai è esistito un grande leader nella storia, io vi rispondo Giulio Cesare.

Al di là della sua innegabile capacità strategiche, il generale romano capì subito come trasmettere la sua visione alle sue truppe che gli regalarono numerose vittorie.

Un articolo di Business Insider passa in rassegna sette lezioni di leadership che dovremmo tutti imparare dal più grande condottiero militare della storia.

Ahimé, anche lui, nonostante le sue doti, non riuscì a mantenere la sua leadership a lungo: alle Idi di marzo del 44 a.C. venne ucciso durante una seduta del Senato di Roma.

Fu assassinato dai nemici a cui aveva concesso la sua clemenza.

Ed ecco l’ultima lezione per oggi: mai sottostimare gli altri.

Permettimi di concludere con una citazione dal libro di Sun Tzu, “L’arte della guerra”:

“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”

Angelo

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