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A Cosa Serve La Pubblicità e come “Anche Dio ha messo campane in ognuna delle sue chiese”

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Pubblicato 3 anni fa

a cosa serve la pubblicità

A cosa Serve la pubblicità? chiede lo scettico. In Brand Diretto rispondiamo con un esempio “divino”

La citazione dell’attore Sacha Guitry non potrebbe essere più vera, sei d’accordo?

Devi sapere che non tutta la pubblicità è buona e giusta. Ne abbiamo spesso parlato a proposito della differenza tra pubblicità e marketing.

Sono sicuro che più di una volta ti sei fermato a pensare:

Ma di quale “diavolo” di marketing ha bisogno il mio business?

Bhe, di una cosa sono sicuro, il marketing di cui ha bisogno la tua azienda è quello che chiede il permesso e gli viene subito accordato.

Sicuramente quando pensi al marketing, pensi al cosidetto “marketing dell’interruzione”.

Questa tipologia di marketing si intromette in modo prepotente nella quotidianità.

Si tratta di perlopiù messaggi che producono nel pubblico una sorta di rigetto, e, di conseguenza, tendono ad essere ignorati, generando un ritorno dell’investimento limitato e mettendo a rischio l’immagine stessa del brand.

Nel corso degli anni, si è sviluppato un approccio diverso che mira ad ottenere il consenso del destinatario, si parla quindi di “permission marketing” o di marketing del permesso.

Il permission marketing funziona con una logica ben precisa:

Se il contenuto e le proposte rispondono adeguatamente alle premesse con le quali si è ottenuto il permesso, di fatto si riuscirà a istaurare con il destinatario un rapporto di fiducia.

Le tre Domanda da porsi per sapere a cosa serve la pubblicità

Assodato il fatto che è questo il tipo di marketing che ti serve, da dove devi cominciare?

Parti facendoti tre domande:

1. Quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere?

Le possibilità che la tua azione di marketing funzioni è proporzionale alla tua capacità di capire quale risultato vuoi raggiungere.

Lo ripeterò fino alla nausea, ma se non hai chiari i tuoi obiettivi, continuerai a brancolare nel buio senza vedere mai la luce, sprecando energie preziose.

2. Come posso leggere i risultati?

Esistono diversi modi per misurare una campagna online.

Mappare l’investimento a seguito di ogni campagna, è importante per aver chiari i risultati e poterli poi confrontare con altre azioni.

Facebook e Google danno la possibilità di misurare ad esempio la percentuale di click sulle inserzioni rispetto al numero di volte che questa è stata pubblicata, oppure di capire quanto ti costa un nuovo lead (nuovo potenziale cliente).

3. Quanto budget ho a disposizione?

Quando i clienti mi chiedono “quanto dovrei investire?” io, rispondo, “dipende”. Dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere.

E adesso passiamo ai fatti:

Come funziona e a cosa serve la pubblicità online?

Ci sono due strumenti molto potenti che il panorama web ci offre:

A cosa serve la pubblicità con Google Ads

Le pubblicità di Google si basa sul principio del PPC (pay-per-click), ovvero si paga soltanto se qualcuno clicca sul tuo annuncio. Il prezzo varia a seconda delle parole chiave che vogliamo siano collegate al nostro annuncio. Di solito, sono quelle più competitive e che descrivono meglio il tuo prodotto o servizio.

A cosa serve la pubblicità con Facebook Ads

Se vuoi intercettare un pubblico che potrebbe essere interessato al tuo prodotto o servizio, sicuramente Facebook Ads farà al caso tuo, permettendoti di sottoporre i tuoi annunci ad un target preciso di utenti e vederne subito il riscontro in termini di visualizzazioni, like e tantissime altre metriche importanti.

In entrambi i casi questi strumenti hanno un approccio che definirei “win win”, è un po’ come spartirsi la torta a fine compleanno.

Veniamo ora alle differenze tra marketing online e offline.

C’era una volta la tv, i cartelloni e le riviste cartacee, ed erano loro le galline dalle uova d’oro per gli imprenditori che volevano dare visibilità alle loro aziende.

Non è più cosi, e aggiungerei “per fortuna!”

Anche se, ancora oggi, la maggior parte del budget del marketing delle aziende viene riservato ai canali e alle modalità pubblicitarie che interrompono le persone, al fine di ottenere la loro attenzione con spot televisivi, inserzioni sui giornali e cartelloni pubblicitari.

Questi metodi, mi sento di dire che non sono sbagliati tout court, ma la stragrande maggioranza del tempo e dell’attenzione degli utenti di Internet, che navigano da desktop, tablet o smartphone, deriva da canali online: newsletter a cui si sceglie di iscriversi o contenuti dai blog verso cui si ha un forte interesse.

Fare web marketing significa offrire contenuti che sono risposte esatte alle domande che gli utenti si fanno per soddisfare i loro bisogni.

Ecco perché siamo specializzati in piani di web marketing operativo.

E adesso scusami, ma sono obbligato a fare una sorta di spelling:

Agenzia specializzata in…

“ W E B ” inteso come tecnologia a sé stante
“ M A R K E T I N G ” inteso come non solo creatività fine a se stessa
“ O P E R A T I V O ” inteso con non sola pura consulenza o formazione

esclusivista del sistema…

“ B R A N D “ inteso come posizionamento di marca
“ D I R E T T O “ inteso come azioni misurabili

riservato ai…

“ L E A D E R “ intesi come i decisori aziendali

ed agli…

“ I M P R E N D I T O R I  C O R A G G I O S I ” quelli che non si arrendono, che hanno a cuore la propria azienda e sono disposti a mettersi in gioco ancora una volta per raggiungere obiettivi di business ambiziosi.

Facciamo per te?
Tu fai per noi?

Questo ancora non lo possiamo sapere, ma se vogliamo toglierci ogni dubbio ti invito a contattarmi sul sito Brand Diretto

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