Inside Out é un film d’animazione del 2015 realizzato dalla Pixar distribuito dalla Walt Disney, dove il tema centrale sono le “emozioni” ed è perfetto per parlare di un argomento fondamentale per i leader di oggi, senza dover fare discorsi troppo seriosi o noiosi: l’intelligenza emotiva.
Tutto il film è incentrato sulle emozioni, incarnate da personaggi che hanno nomi come Tristezza, Paura, Rabbia, Disgusto e Gioia.
Queste 5 emozioni vivono nella mente di Riley, la protagonista principale, una ragazzina di undici anni.
- Gioia, garantisce la felicità alla ragazza
- Disgusto, si occupa che Riley non venga avvelenata fisicamente e socialmente
- Paura, tiene Riley lontano dai pericoli
- Rabbia, impedisce che Riley subisca ingiustizie
- Tristezza, il cui scopo non è però ben chiaro a nessuna delle altre emozioni
Strano, penserai “dare un nome alle emozioni” eppure é uno dei modi scientifici per sfruttare la tua intelligenza emotiva per far crescere la tua azienda-bambina.
Ma prima di svelarteli, lascia che io ti introduca al mirabolante mondo dell’intelligenza emotiva.
Il termine “intelligenza emotiva” é nato da uno studio scientifico pubblicato nel 1990; l’interesse per l’argomento però è esploso solo quando nel 1995 Daniel Goleman, psicologo ed ex giornalista del New York Times, ha scritto il libro “Emotional Intelligence”.
L’intelligenza emotiva non é altro che la capacità di controllare le proprie emozioni e quelle altrui, al fine di raggiungere degli obiettivi.
Goleman individua cinque caratteristiche fondamentali dell’intelligenza emotiva:
- CONSAPEVOLEZZA
La capacità di riuscire ad ottenere risultati, conoscendo le proprie emozioni.
- DOMINIO DI SÉ
La capacità di utilizzare i propri sentimenti per uno scopo.
- MOTIVAZIONE
La capacità di conoscere il vero motivo che spinge a compiere un’azione.
- EMPATIA
La capacità di capire gli altri ed entrare con loro in un flusso di contatto.
- ABILITÁ SOCIALE
La capacità di stare in gruppo e l’abilità di indurre risposte desiderabili negli altri.
Questo insieme di capacità, se allenate adeguatamente (come qualsiasi muscolo) si trasformano in vere competenze o abilità emotive che possono aiutarti a far crescere velocemente e a rendere più forte la tua azienda.
E adesso a noi!
10 + 1 modi per migliorare la tua intelligenza emotiva, e usarla per avere successo con la tua azienda:
- In cosa puoi migliorare?
Questa é una delle prime domande che ti devi fare.Procedi un passo alla volta, scegli un aspetto di te o una caratteristica che vorresti migliorare.
- Frequenta persone che spesso e volentieri non sono d’accordo con te.
Apriti a punti di vista diversi dal tuo, ascoltare il parere degli altri ti aiuterà a vedere le cose da tutta un’altra prospettiva.
- Scegli qualcuno a cui puoi chiedere in continuazione feedback sinceri.
Chiamasi “specchio di carriera”, quella persona che riesce sempre a darti consigli spassionati e che ti conosce forse anche di più di quanto tu conosci te stesso.
- Concediti il beneficio del dubbio sugli altri.
Lo psicologo Relly Nadler nel suo articolo del blog Psychology Today suggerisce di accettare i comportamenti altrui anziché giudicarli. Se qualcuno é sgarbato con noi, tendiamo a credere che sia una brutta persona, se invece siamo noi a comportarci male, tendiamo a pensare di aver avuto una giornata storta. Non potrebbe essere il contrario?
- Chiedi sempre “come stai?” ma non rimanere troppo coinvolto con lo stato d’animo altrui
Goleman parla nel suo libro di tre tipologie di empatia, soffermandosi maggiormente sull’empatia cognitiva. Più semplicemente: alla base di una comunicazione efficace con gli altri, c’é una precisa comprensione delle loro emozioni. Per comprendere le emozioni altrui é necessario guardarle con distacco, solo così é possibile dare un giudizio disinteressato.
- Sii umile, o almeno, provaci.
Leggendo un articolo dell’Harvard Business Review, ho confermato una mia credenza.
Chamorro-Premuzic e Sanger scrivono:
<< A volte potresti avere l’impressione di stare lavorando su un’isola gestita da bambini di soli sei anni. Ma se sei il tipo di persona che spesso pensa: “Sono circondato da idioti”, allora è molto probabile che i tuoi comportamenti sicuri di sé siano visti come arroganti, energici e incapaci di ammettere gli errori. […] i leader più efficaci sono quelli che non sembrano credere al proprio clamore, perché si presentano umili. Trovare un equilibrio salutare tra assertività e modestia, dimostrando ricettività al feedback e possedere la capacità di ammettere i propri errori, è uno dei compiti più difficili da padroneggiare. >>
- Cerca di capire cosa ti fa arrabbiare, scopri i tuoi punti forti e i tuoi limiti.
Proprio Goleman scrive sul New York Times, parafrasando, che la consapevolezza di sé é una componente dell’intelligenza emotiva e che una sua sotto-componente é l’autostima realistica.
- Fai una pausa prima di agire, non giudicare in fretta le tue emozioni!
Prima di fare qualcosa, qualsiasi cosa, concediti una pausa e chiediti: cosa farebbe al mio posto la versione migliore di me? Probabilmente agisci in un certo modo, perché pensi “sono arrabbiato” o “sono stressato”, ma il consiglio é di non giudicare mai in modo automatico le emozioni.
- Dimostra un po’ di autocompassione.
A te stesso, non parlare male di te. Non rimproverarti, ma prova compassione. Coltiva l’autocompassione, perché può aiutarti a far crescere la tua azienda, in quanto impari dai tuoi errori senza soltanto rimproverarti.
- Fai una ‘mini-meditazione’
I benefici del mindfulness sono ormai noti a tutti. La capacità di focalizzarti con la mente sul “qui ed ora” é un aspetto fondamentale per sviluppare l’intelligenza emotiva. Bastano pochi secondi, porta attenzione al tuo respiro e fai una “mini-meditazione” la prossima volta che la tua mente vaga senza meta.
Siamo quasi arrivati alla fine della nostra lista dei modi per sfruttare l’intelligenza emotiva per garantire alla tua azienda-bambina la felicità.
Ed ecco il più importante consiglio, che volutamente ho lasciato per ultimo:
Dai un nome alle tue emozioni!
Travis Bradberry, psicologo suggerisce su un articolo di ampliare il proprio lessico emotivo.
E qui, il paragone con in Inside Out é quasi automatico.
La mente é un mondo fantastico!
I bambini ancora prima di imparare a parlare, conoscono già un linguaggio universale: quello delle emozioni. E proprio come loro, la tua azienda bambina deve imparare con il tuo aiuto a gestire le emozioni e a non stare in balia di esse.
Il mio consiglio? Fai come Gioa, protagonista indiscussa non solo del film d’animazione ma anche nella testa della quasi adolescente Riley.
Gioia é il motore di tutto, ma senza Tristezza non si trasforma in felicità. Ed é qui che entra in azione il secondo personaggio più importante.
La psicologa Melanie Klein, sostiene che il bambino piccolo per maturare deve provare frustrazione e dolore, ma soprattutto interiorizzarli, per accedere a quella che lei chiama “posizione depressiva”.
In poche parole, la sola gioia non per forza si trasformerà in felicità.
Ed eccoci arrivati alla morale del film della Pixar: per essere felici bisogna saper gestire anche la tristezza.
Bisogna provare tutto lo spettro delle altre emozioni. Saperle gestire, utilizzando l’intelligenza é fondamentale.
Spero l’articolo ti sia piaciuto.
Buon lavoro e buon fine settimana.
Forza e Coraggio
Glenda – Copywriter Stuzzicadentity, agenzia specializzata in web marketing operativo, esclusivista del sistema “Direct Branding”, riservato ai leader ed agli imprenditori coraggiosi.