Differenza pubblicità e marketing: Ecco cosa ti viene nascosto dalle agenzie pubblicitarie e rischia, se ignorato, di portarti al fallimento.
“Azienda” in effetti è un concetto troppo astratto.
C’è chi associa ad esso i capannoni aziendali, gli strumenti quotidiani, il fatturato e chissà quale altra cosa inanimata che lo circonda.
L’”Azienda” non è nulla di tutto questo, o perlomeno non solo questo.
L’”Azienda” non è solo le fatture che paghi o i bonifici che fai.
L’”Azienda”, la TUA Azienda sono innanzitutto LE PERSONE.
Se per te questo concetto è ovvio, puoi saltare direttamente al prossimo paragrafo perchè vuol dire che sei abbastanza maturo da capire che, per le persone che AMI, è giusto impiegare del tempo a riflettere su come evitare che esse soffrano.
Se a te imprenditore invece non è chiaro questo concetto oppure consapevolmente non ti interessa nulla dei tuoi dipendenti, dei tuoi fornitori, della tua famiglia (sopratutto in Sicilia anche la tua famiglia probabilmente è la tua azienda più o meno direttamente) allora, te lo dico con il cuore in mano, puoi anche andare a quel paese.
Non voglio avere niente a che fare con persone irrimediabilmente ciniche, senza scopo e cuore.
Nella mia vita fare a meno di gente simile è stato solo un vantaggio.
70 MILIONI DI VISITATORI UNICI, OGNI MESE.
Un numero secco (senza giri di parole) dimostra l’autorevolezza delle tesi di questo articolo che vi riporto rispetto alla differenza tra pubblicità e marketing.
In altre parole, non si tratta di cavolate che puoi rischiare di non leggere a causa di una delle tante fastidiose interruzioni giornaliere che in qualità di imprenditore ogni giorno minacciano il tuo lavoro e le persone che fanno parte della tua azienda e che combattono al tuo fianco la guerra del mercato.
Questo articolo di Business Insider, rivista online che demolisce a suon di numeri tutti i dubbi in termini di affidabilità, è una delle RIVISTE più LETTE al mondo dagli imprenditori delle piccole e medie imprese.
Secondo Wikpedia appunto 70 MILIONI di VISITATORI UNICI alla loro rivista online.
Ora, se proprio le rotture quotidiane che si manifestano sotto forme sempre diverse (che sembrano essere create dal destino contro di te) non ti lasciano un minuto in pace, leggi la sintesi di questo articolo che ho fatto per te (ma che puoi sempre leggere da solo quando hai tempo per il bene della tua azienda)
1. Le agenzie creative, le agenzie pubblicitarie stanno tramando contro di te, la tua aziende e le persone che ti stanno a cuore.
Le agenzie creative o pubblicitarie (le riconosci perché principalmente si occupano e sono conosciute per la grafica e gli slogan ad effetto) hanno alle dipendenze principalmente direttori creativi ed hanno dei processi creativi fermi a 30 anni fa, partono da una idea e sviluppano uno storyboard.
Questa prassi ha creato anche la malsana abitudine imprenditoriale dello spot.
In altre parole l’imprenditore pensa che si possa DELEGARE totalmente il marketing e la comunicazione per le singole azioni quando invece l’azione di marketing deve essere continuativa e principalmente svolta dall’imprenditore che giustamente adesso fatica a cambiare abitudini.
2. I DATI valgono ORO e devi imparare a leggerli.
“Dal 2008 la marginalità della creatività è letteralmente crollata eppure il processo creativo è rimasto più o meno lo stesso” dice Duccio Vitali, amministratore delegato di Alkemy, il primo digital enabler italiano.
“i colossi pubblicitari hanno mascherato la crisi con i profitti che ottenevano i loro centri media – le società che pianificano gli investimenti pubblicitari – grazie ai diritti di negoziazione (ovvero i soldi retrocessi dalle concessionarie oltre una certa soglia di spesa, ndr): un circolo vizioso messo in crisi dall’avvento del digitale.
Un po’ perché la rete non fa sconti a nessuno e le performance delle campagne sono tracciabili in tempo reale; un po’ perché Google e Facebook, consapevoli della loro posizione di monopolisti di fatto, si rifiutano di riconoscere qualsiasi diritto di negoziazione mettendo a nudo una crisi per certi aspetti irreversibile.”
- PRIMA il direttore creativo era una sorte di GURU che in base alla sua intuizione, in base alla sua connessione giornaliera con le divinità del successo, mostrava la via come gli oracoli antichi.
- OGGI il web da alle aziende una quantità di dati che mette in cima alle scala delle priorità, l’analisi delle informazioni.
Gli imprenditori che lavorano seriamente con me lo sanno perché, ogni mese, grazie ai report, analizziamo insieme i dati e troviamo soluzioni sempre più efficaci in termini di comunicazione.
Per questi motivi Il WEB MARKETING OPERATIVO è il futuro.
Cosa è il “Web Marketing Operativo” spiegato ai più impegnati
WEB: la specializzazione sul web garantisce una maggiore efficacia anche perché ci si forma costantemente solo sulle evoluzioni di un media, il web appunto.
MARKETING: visione strategica e scientifica legata ai dati e non solo creatività
OPERATIVO: non approcci formativi ma pratici, in modo che il NUOVO manager/imprenditore orientato al marketing (in altre parole che include il marketing nella propria attività quotidiana) sia seguito da un infallibile braccio destro.
Fanculo tutto, mi ritiro!
Sono sicuro che qualche volta lo avrai esclamato fra te e te, visto gli incredibili intoppi a cui un imprenditore è sottoposto ogni giorno.
Ad aggravare la situazione il mercato ed il mondo sembrano sempre più complicati.
L’attività quotidiana sembra sempre più complicata e, come accennato il tempo spesso ci viene rubato da attività o persone che importanti lo sono solo apparentemente.
Eppure cosa succede quando si sta fermi in termini di marketing?
Gira una copertina di Forbes del 2007 che ha come titolo riferito alla nokia
“Un miliardo di clienti. Qualcuno può battere il re dei cellulari?”
Sono passati neanche 10 anni e Nokia non esiste più (o quasi).
Nokia, non analizzando i dati, non sostenendo la sensibilità che ogni imprenditore dovrebbe avere nel connettersi emotivamente al mercato, è stata spazzata via.
Se non si misura (web) e non si ragiona strategicamente (marketing) analizzando i dati oltre ad essere creativi e non ci si impegna direttamente ogni giorno (operativo), allora si rischia tanto.
Il tuo lavoro in meno di dieci anni potrebbe essere spazzato via!
Le tue certezze potrebbero essere spazzate via, cosi come le tue entrate!
Se è successo alla NOKIA con un miliardo di clienti, può succedere anche a te.